Dal 6 Ottobre al 6 Novembre a Bologna la nuova mostra “David Bowie: Five Sessions” con le fotografie di Brian Duffy.
Ve lo avevamo anticipato il mese scorso, ma ora i motori si stanno scaldando per una nuova mostra fotografica dedicata agli scatti di Brian Duffy, alla ONO arte contemporanea.
La mostra, che prenderà il posto di quella dedicata a Sukita, aprirà giovedì 6 ottobre dalle ore 18.30 e andrà avanti per un mese, ed è l’ultima tappa di un progetto di riscoperta dell’immagine di Bowie che la ONO iniziò nel 2012 proprio con l’archivio Duffy.
Chi non conosce le fotografie di Brian Duffy? Le copertine di Aladdin Sane, Scary Monsters e Lodger sono dei suoi scatti.
Il rapporto tra Duffy e Bowie inizia nel 1972 quando il manager Tony DeFries decide che è tempo per David di posare per altri fotografi oltre a quello che finora è stato quello ufficiale: Mick Rock.
Duffy, uno dei fotografi più importanti della Swinging London, aveva già collaborazioni importanti alle spalle: nel 1955 aveva lavorato per “Harper’s Bazaar”, passando poi a “British Vogue” nel 1957 e successivamente a “Elle France”.
Oltre a questa attività, non è da dimenticare lo studio che aprì nella casa dove viveva con la moglie e i suoi tre figli, che ospiterà le più importanti personalità degli anni sessanta, da Michael Caine a William Borroughs, fino ad arrivare a Christine Keeler, la modella che era stata al centro dello scandalo, cosiddetto “Profumo” (1963), a causa della relazione clandestina che aveva intrattenuto con John Profumo, segretario di Stato inglese.
Dopo questo primo shooting, realizzato con l’ormai famoso costume realizzato insieme all’amico Freddie Burretti, la collaborazione si fa più intensa, tanto che proprio a Duffy viene commissionata la cover del nuovo album di David, Alladin Sane. L’idea del fulmine fu di Bowie, ma quella di metterglielo sul volto fu di Pierre Laroche e gli scatti di Duffy fecero il resto: era nata la star David Bowie.
E oltre alla musica, anche il cinema comincia a fare capolino nella sua vita: e Brian Duffy, ancora una volta è presente sulla scena, inviato dall’art director del Sunday Times Michael Rand sul set de “L’uomo che cadde sulla terra”. Siamo invece nel 1979, alla vigilia dell’uscita di Lodger, quando Bowie sceglie ancora Duffy per realizzarne la cover.
La session ha luogo nello studio del fotografo, che tempo prima aveva costruito una piattaforma
sospesa tra le travi del suo studio per fotografare da un’altezza di nove metri. L’effetto del viso, deformato da sottili fili di nylon, unito alla ripresa dall’alto, fa sembrare Bowie in caduta libera.
L’ultimo servizio realizzato per Bowie risale invece al 1980: Duffy è chiamato sul set, ma oltre a lui è presente anche l’artista Edward Bell (che lo stesso Brian aveva presentato a David): la session inizia e da quello shooting nasce sia la cover album di Scary Monster che quella di Ashes to Ashes.
Questa segna anche l’ultima collaborazione tra Duffy e Bowie, forse anche per il fatto che, per Scary Monster, alla fine fu data alle stampe la copertina praticamente tutta al tratto, di Bell. E proprio un anno prima, Brian Duffy, che non aveva mai sentito la necessità di pubblicare libri o stampare le proprie fotografie per esporle, all’apice della sua carriera, decise di fare un falò con tutti i negativi accumulati nel corso della sua vita.
Fortunatamente, il figlio Chris, è riuscito ad intervenire tempestivamente e a salvare gran parte del suo lavoro, che è poi confluito in un vero e proprio archivio. Un gesto plateale quello di Brian, così come plateale era stata in fondo tutta la sua attività, passata tra gli studi fotografici, le sedute all’aperto e i locali più alla moda, come l’Ad Lib Club di Piccadilly Circus, vero e proprio ritrovo glam di modelle, artisti e intellettuali.
La mostra è composta da 25 fotografie. Le immagini in mostra sono state selezionate da ONO arte assieme all’Archivio Duffy per rappresentare al meglio il rapporto tra Brian Duffy e David Bowie, e non sono incluse nelle mostra “David Bowie is” rappresentando così un’esclusiva italiana per ONO arte.
Catalogo in mostra “Bowie by Duffy” edito da LullaBit (2016, cartonato, 160 pp., illustrato, 32.5€), è il
primo di una serie di monografie fotografiche sui più importanti artisti pop-rock contemporanei e sulle fotografie più iconiche della storia della musica. Tutti i volumi – rigorosamente ufficiali – non sono esclusivamente fotografici ma sono corredati da testi che raccontano uno spaccato di vita degli artisti a cui
sono dedicati, spesso con curiosità e retroscena sorprendenti.
ONO arte contemporanea
VIA SANTA MARGHERITA 10 | 40123 BOLOGNA |
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Credito per tutte le foto in questa pagina: Photo Duffy © Duffy Archive