CANDIDATE (ALTERNATIVE VERSION)
(Bowie)
Inside every teenage girl there’s a fountain
Inside every young pair of pants there’s a mountain1
Inside every mother’s eyes is Tommy Tinker’s bed2
Inside every candidate waits a grateful dead3
I make it a thing
when I’m on my own to relieve myself.
I make it a thing
when I gazelle on stage
to believe in myself4.
I make it a thing
to glance in window panes and look pleased with myself.
Yeah, and pretend I’m walking home
I took it so bad, I sat in the correction room5
Took me a fag, and a kick in the moon
Well, I ain’t gonna suck no radar wing6
Because inside this tin is tin
Would you like to techno-plate ‘cause I’m your candidate
Oh, yeah
It’s a matter of life
And the way you walk, you’ve got a BrylCreem queen7
It’s a matter of tact
In the things you talk, that keeps his passport clean
A matter of fact
That a cock ain’t a cock on a twelve-inch screen
So I’ll pretend I’m walking home
You don’t have to scream a lot to keep an age in tune
You don’t have to scream a lot to predict monsoons
You don’t have to paint my contact black
Now I’ve hustled a pair of jeans
Do I have to give your money back when I’m the Fuhrerling8
I’ll make you a deal
I’ll say I came from Earth and my tongue is taped
I’ll make you a deal
You can get your kicks on the candidate
I’ll make you a deal
For your future’s sake, I’m the candidate
Let’s pretend we’re walking home
uh-huh, uh-huh
I’m the candidate
I’m the candidate
Vote now for the candidate
CANDIDATO (VERSIONE ALTERNATIVA)
(Bowie)
Dentro ogni ragazzina adolescente c’è una fontana
Dentro ogni giovane paio di pantaloni c’è una montagna1
Dentro gli occhi di ogni madre c’è il letto di Tommy Tinker2
Dentro ogni candidato attende un morto riconoscente3
Ne faccio una questione
quando sono solo di darmi sollievo.
Ne faccio una questione
quando mi muovo come una gazzella sul palco,
di credere in me stesso4.
Ne faccio una questione,
di guardarmi nelle vetrine e essere soddisfatto di me stesso.
Sì, e fingere di star tornando a casa
L’ho presa così male, mi sono seduto nella stanza di correzione5
Mi ci è voluta una sigaretta, e una bella botta
Beh, non succhierò nessuna ala radar6
Perché dentro questo contenitore c’è lo stagno
Vorresti tecno-placcarlo? perché sono il tuo candidato
Oh, sì.
È una questione di vita
E nel modo in cui cammini, hai una regina del Brylcreem7
È una questione di tatto
Nelle cose di cui parli, che mantiene il suo passaporto pulito
Un dato di fatto
Che un cazzo non è un cazzo su uno schermo da dodici pollici
Quindi fingerò di star tornando a casa
Non devi urlare tanto per mantenere un’epoca intonata
Non devi urlare tanto per prevedere i monsoni
Non devi dipingere il mio contatto di nero
Ora che ho arraffato un paio di jeans
Devo restituirti i soldi quando sarò il Führerling?8
Ti propongo un accordo
Dirò che vengo dalla Terra e la mia lingua è nastrata
Ti farò un’offerta
Puoi divertirti col candidato
Ti farò un’offerta
Per il bene del tuo futuro, sono il candidato
Facciamo finta di star tornando a casa
ah, ah, ah, ah
Sono il candidato
Sono il candidato
Vota ora per il candidato
NOTE
Questa versione di “Candidate” rappresenta un affascinante esempio del processo creativo di Bowie durante uno dei suoi periodi più sperimentali. Registrata il 1° gennaio 1974 agli Olympic Studios di Londra, la traccia condivide solo il titolo e una singola riga con la versione definitiva pubblicata su Diamond Dogs. Più che un demo della canzone finale, rappresenta un esperimento autonomo nato durante il tentativo di Bowie di adattare “1984” di George Orwell, progetto che non vide mai la luce nella sua forma originale a causa del rifiuto da parte degli eredi di Orwell di concedere i diritti.
La composizione riflette il metodo creativo di quel periodo: portava sempre con sé un taccuino dove annotava frasi e impressioni, poi ricomposte attraverso la tecnica del cut-up ereditata da William S. Burroughs. L’interpretazione vocale è volutamente distaccata e cerebrale, creando un’atmosfera di straniamento che amplifica l’effetto dei riferimenti contenuti nel testo.
Il brano venne pubblicato per la prima volta nella ristampa Rykodisc di Diamond Dogs e successivamente incluso nell’edizione per il 30° anniversario dell’album.
1 Le metafore di apertura giocano con un simbolismo sessuale adolescenziale, dove “fontana” e “montagna” rappresentano rispettivamente la femminilità e la mascolinità in termini poeticamente velati ma inequivocabili.
2 Il riferimento a Tommy Tinker, protagonista di una nota filastrocca infantile britannica, funziona come potente simbolo dell’innocenza perduta. La sua presenza negli “occhi materni” suggerisce un rimpianto nostalgico per l’infanzia. (Potete ascoltare la filastrocca qui)
3 “Grateful dead” opera su due livelli: come riferimento esplicito alla celebre band psichedelica americana e come metafora politica dei “morti riconoscenti”, possibile allusione agli elettori passivamente acquiescenti.
4 L’uso del neologismo “to gazelle” trasforma il sostantivo “gazzella” in verbo, creando un’immagine poetica del movimento scenico. Riflette la teatralità tipica delle performance di Bowie, particolarmente significativa nel periodo di Ziggy Stardust.
5 La “correction room” stabilisce un collegamento diretto con la Stanza 101 di “1984” di George Orwell, la famigerata stanza delle torture dove i prigionieri affrontano le loro peggiori paure. Nel contesto della canzone, diventa metafora del conformismo forzato.
6 “Radar wing” combina un riferimento tecnologico-militare con una sottile allusione sessuale, tipico della scrittura di Bowie del periodo
7 Il riferimento al Brylcreem racchiude una ricca storia culturale britannica. Questo prodotto per capelli, lanciato nel 1928, divenne parte dell’identità della RAF durante la Seconda Guerra Mondiale. Il termine “Brylcreem boys” evolse da insulto a titolo onorifico dopo la Battaglia d’Inghilterra, entrando nel lessico popolare come simbolo di eleganza maschile.
8 “Führerling” è un brillante neologismo che combina “Führer” (leader in tedesco, con le sue ovvie connotazioni storiche) con il suffisso diminutivo “-ling”, creando un’ironica diminuzione della figura del dittatore. Rappresenta una critica mordace all’autoritarismo, tema ricorrente nell’opera di Bowie.
Note di Daniele Federici